un’altra strada pericolosa per le bici è Corso Vittorio Emanuele, in particolare il tratto da Prato della Valle verso P.le S.Croce, dove lo spazio tra corsia del tram a sinistra e auto parcheggiate a destra è molto ristretto e l’illuminazione è molto scarsa. Recentemente, con il buio, ho avuto un incidente in bici, causato da un’automobilista che ha aperto la portiera dell’auto mentre passavo, e mi ha fatto cadere per terra. Forse non dovrebbe essere permesso il parcheggio di auto.

Un punto critico è il tratto di pista ciclabile che va dall’hotel milano all’inizio del cavalcavia Chiesanuova in orario serale notturno. Molto spesso i frequentatori dei tre bar noti in quella zona parcheggiano sopra la pista ciclabile senza nessuna preoccupazione o i clienti dell’Anima sostano in numerosa massa sopra la pista per molte ore.

Un punto veramente critico, per chi venendo dal centro si reca in corso Stati Uniti, è l’intersezione con corso Argentina (ossia la tangenziale), e precisamente con le rampe di accesso. Si tratta di un punto veramente pericoloso, vista anche l’intensità del traffico e la presenza di molti mezzi pesanti.
Lo stesso corso Stati Uniti, poi, avrebbe bisogno di una pista ciclabile.
Tutto ciò va visto anche tenendo in considerazione i nuovi insediamenti (edificio della Città della Speranza, torre della ricerca) previsti in corso Stati Uniti, che sarebbe il caso che fossero raggiungibili anche in bici, oltre che in macchina.

Per chi vuole andare in centro da S.Bellino e S.Filippo Neri, manca una pista ciclabile lungo Via Buonarroti, strada piuttosto stretta, percorsa da bus e, in alcuni tratti, resa ancor più stretta dalle macchine in sosta.
L’alternativa, Via Tiziano Aspetti, è ancor più pericolosa e sarà interdetta quando inizierà il passaggio del tram.

Corso Milano nelle due direzioni è veramente pericoloso,
tante macchine parcheggiate anche in seconda fila, non
c’è traccia di pista ciclabile che si interrompe a Porta Savonarola.

Un problema determinante per l’uso della bicicletta in città è la mancanza di posteggi custoditi. Andare al lavoro o a fare shopping in centro lasciando la bici nelle rastrelliere incustodite significa quasi certamente tornare a casa ….. in autobus! Sono innumerevoli i padovani che hanno subito il furto di una, due o più biciclette. Molti, dopo aver perso in questo modo la propria bici si sono ridotti a usare una bici vecchia e magari poco sicura, altri invece preferiscono l’autobus o, molto peggio, l’auto.
Ritengo, quindi, che la predisposizione di posteggi custoditi sia una priorità per consentire ai cittadini di utilizzare senza timore la bicicletta.

Sono un’automobilista…e per questo mi accorgo delle bici che non stanno sui loro ciclabili neanche quando possono, probabilmente perche` non c’e` una vera cultura di TUTTI i ciclisti o perche` non riescono a raggiungere agevolmente le piste a loro dedicate:
– bellissima e agognata pista ciclabile preparata ad arte, e aperta in tempi record, quella che conduce a Camin. Provenendo da S.Gregorio, dal ponte di ferro direzione centro di Camin, finalmente le bici non sono piu` costrette a fare il curvone parabolico in dislivello e le macchine a stare dietro a loro ai 15Km/h…. peccato che bici sul ciclabile non se ne vedono e continuano a rimanere nella carreggiata delle auto.
Con un collega che viene in ufficio usando la bici mi sono confrontata un giorno, per capire: lui dice che alla fine del bellissimo ciclabile sull’argine o anche arrivando via marciapiedi/ciclabilizzati da S. Gregorio NON SI RIESCE A RAGGIUNGERE il ciclabile del curvone (quello in corrispondenza dell’agriturismo la Scacchiera) perche` non c’e` attraversamento pedonale rialzato e nessuno si ferma a far attraversare la bici, essendo quello, specie al mattino un punto nevralgico del traffico locale (esce l’argine che va e porta da Forcellini a Terranegra, scuolabus provenienti da Camin che svoltano sull’argine, auto ‘affacciate’ allo stop in semicurva dall’argine per svoltare verso Padova, traffico sostenuto sia da Padova verso Camin che soprattutto al contrario) una bici li` in mezzo non se la fila nessuno… Perche` non preparare un passaggio sottoponte (come in altri punti del ciclabile sull’argine) o preparare un passaggio ciclabile rialzato, o, nella peggiore delle ipotesi per le auto, porre un semaforo a chiamata per le bici che fermi il traffico per quei pochi secondi che servono per attraversare…
Altro punto di Padova in cui le bici sono in strada e non sui ciclabili (e qui non si trovano motivi plausibili se non che manca un attraversamento rialzato) e` nella direttiva da Porta Trento verso Monta`… nel tratto appena dopo le sbarre le bici restano in carreggiata auto, fino alla rotondina prima di S. Ignazio, lungo S. Ignazio (bici guidate da giovani, da mamme con i bambini sui seggiolini, da signore con le borse della spesa sporgenti, da chiunque..) mentre a sinistra, correrebbe un ciclabile bello spazioso a loro disposizione.
Idem dicasi per le tantissime rotonde cittadine in cui le bici si lanciano in volata in attraversamenti fantasiosi e tagli delle carreggiate davanti alle auto impegnate a guardare a sinistra per vedere di poter ‘andare’ …
Penso che le auto dovrebbero essere molto piu` educate di come sono nei confronti delle biciclette, ma anche che i ciclisti dovrebbero capire che dove il ciclabile c’e` va usato, anche perche` per ricavare i ciclabili spesso si sono ristrette o comunque delimitate le carreggiate delle auto: se le bici non salgono sui ciclabili, ma preferiscono farsi pericolosamente ‘sfiorare’ dalle auto in strada…
Costruttivamente, Sisa

Segnalo nuovamente, anche a nome dell’Associazione Progetto Portello di cui sono Presidente, la grave mancanza di pista ciclabile in via san Massimo e quindi il mancato collegamento fra la pista ciclabile di via dell’Ospedale e quelle di vicolo San Massimo, via Tiepolo (verso l’area universitaria) e via Cornaro (verso l’area ex Macello). Sarebbe molto importante anche per i molti ragazzi che devono raggiungere l3e scuole elementari e medie in via Agus dei.

Che futuro ha la pista ciclabile in via San Marco e via Venezia?
Non merita osservazioni o commenti quella che esiste oggi se non un aggettivo: impraticabile….

ciao e grazie per ilvs. interesse

Mi sposto spesso dall’arcella a Vigodarzere scuola.
Faccio un percorso di vari chilometri interessante ma molto lungo (via del Giglio, poi argine uscita fino al ponte poi di nuovo argine dal lato nord).
Quando voglio abbreviarlo faccio un percorso terribile per traffico smog e pericoli (via Aspetti,Reni, rotonda Saimp, Pontevigodarzere, ponte, via Roma a Vigodarzere ecc.).
La mattina a Vigodarzere per entrare all’Arcella c’è una coda terribile, per chi la fa, ma ancora peggio penso per chi abita ai lati.
PROPOSTA: una passerella sul fiume, per cicli e motocicli, posizionata circa all’altezza della chiesa di Vigodarzere (vedi Google Heart) porterebbe dall’Arcella a Vigodarzere e Padova nord in un baleno e invoglierebbe tanta gente, soprattutto i ragazzi delle superiori, ma anche altri, ad entrare in città con mezzi diversi e ridurrebbe la terribile coda di via Roma(Vigodarzere).
Visto che altre passerelle sono state fatte , questa mi sembrerebbe molto utile, dimezzerebbe il percorso e romperebbe l’isolamento tra nord e sud Brenta, tra il ponte di Vigodarzere e quello di Limena.

Vorrei segnalare l’estrema pericolosità di via Annibale da Bassano. La bellissima pista ciclabile di Altichiero si blocca proprio ai piedi del cavalcaferrovia Camerini. Se poi si deve proseguire per la zona stanga e quindi fare il percorso dietro stazione è un’impresa. Anzi è rischiare la vita ogni giorno in via J.D’avanzo e via Grassi.
Rossella

mi pare che si dovrebbe fornire di adeguata illuminazione la pista ciclabile che dalla stazione va verso piazzale boschetti:
la sera, soprattutto nel tratto che costeggia il parcheggio…è davvero inquietante!

1)La pista ciclabile che da piazzetta Nievo passa per via S.Eufemia fino a via S.Massimo è in pessimo stato: segnaletica pallida, manto stradale impraticabile, auto perennemente posteggiate negli spazi ciclabili, ovvio che molti scelgano di percorrere via Falloppio ad alta intensità di traffico e di rischio per le bici.
2)Via Paolotti(da via Marzolo a via Belzoni)in piena zona universitaria NON ha una pista ciclabile e il ciclotraffico è alto per la presenza di studenti; inesistenti i posteggi per le bici, così vengono lasciate davanti a portoni, passi carrai, marciapiedi, ecc. Elevato (per una piccola via)anche il traffico delle auto che sostano spesso indisturbate in zone proibite, facendo fare lo slalom a pedoni, ciclisti e automobilisti.

Mi associo alla segnalazione di Antonella (26 Gennaio 2009:
“La pista ciclabile che da piazzetta Nievo passa per via S.Eufemia fino a via S.Massimo è in pessimo stato: segnaletica pallida, manto stradale impraticabile, auto perennemente posteggiate negli spazi ciclabili, ovvio che molti scelgano di percorrere via Falloppio ad alta intensità di traffico e di rischio per le bici.”
Aggiungo che anche il tratto di pista ciclabile davanti alla stazione ferroviaria è piuttosto indeterminato e invaso costantemente da pedoni (sul lato sud della piazza).
Anche il tratto lungo via Valeri è spesso invaso da pedoni, malgrado vi sia un comodo marciapiede a fianco; capisco ancora chi ha valige a rotelle (la pista è più liscia del marciapiedi), ma gli altri…
E i vigili non si vedono, o stanno a guardare!

da segnalare anche il tratto di pista che da via san prosdocimo va verso ponte tadi. ad un certo punto, circa all’altezza dell’ordine dei medici, la pista si restringe e passa da una doppia corsia a una corsia unica. in più le macchine utiizzano la pista come parcheggio. da notare che al mattino la pista ciclabile è molto frequentata dai ragazzini che si recano alla scuola media di via concariola.

Il tratto di ciclo-pedonale che congiunge Ponte dei Graissi a Via Longhin, è pericoloso per l’utilizzo di ghiaione, inadatto allo scopo. Va rimosso e sostituito da brecciolino compattato, o stabilizzante.
Attualmente si formano delle pozze d’acqua in occasione del maltempo.

Gli accessi alla pista ciclopedonale Via Sografi-Voltabarozzo sono in condizioni pietose a causa della mancanza di sistematica manutenzione ordinaria, copn apporto di brecciolino o stabilizzante. Il maltempo causa solchi e larghe pozze, rendendo impraticabili gli accessi a chi non ha stivali.

Via Sant’Eufemia: il ciotolato è stupendo, anche se è poco comodo. Io lo lascerei così come è. Farei però rifare la segnaletica orizzontale, con impressi i loghi della bici e le frecce direzionali. Eventualmente inserirei dei paletti verticali per delimitare gli spazi.

per le auto sovente parcheggiate sopra l’unico rimedio è lasciare un biglietto, meglio un adesivo, sul tergivetro: “Ciclopedoni gentili se automobilisti cortesi. Difendiamo i nostri spazi!”

ogni mattina gli automobilisti a ponte corvo non rispettano i ciclisti che attraversano un passaggio per bici. provenendo da via cesarotti (p.zza del santo) per immettersi in via ospedale civile il passaggio non è più ben segnalato. molti gli investimenti già visti. ma la polizia municipale quando gira per il centro mette solo le multe od anche osserva quel che non va e lo segnala ?

segnalo via s.prosdocimo…la pista c’è e sarebbe anche larga e praticabile se non fosse che funge perennemente da parcheggio

Vorrei sottolineare la necessità di piste ciclabili non solo per turismo o per andare in centro, ma anche per andare al lavoro. Io ad esempio lavoro in Viale dell’Industria e vado spesso in bici. Passato il ponte dei Graissi giro subito a destra e vado in zona industriale e qui inizia il percorso di guerra! Bene o male per l’andata si sfruttano i marciapiedi, ma per il ritorno, per riuscire a riprendere l’argine per arrivare ancora al ponte dei Graissi, è un’impresa molto rischiosa.
Provare per credere.
A disposizione per chiarimenti.

Via J. Avanzo.
Segnalo che la pista ciclabile (peraltro solo sulla parte dx verso la stazione) ha un primo tratto molto bello, ma poi diventa pericolosa:
Рprima perch̬ attraversa varie uscite di strade laterali e accessi privati senza segnalazioni.
– poi perchè l’uscita nella strada in via Avanzo non è per niente adeguata e decisamente rischiosa.
Mi chiedo se anche in queste condizioni i ciclisti sono obbligati ad usarla
grazie

Via Acquette che sbuca in Prato della Valle,è a senso unico,con posteggio macchine sul lato marciapiede(molto ampio e alberato);le biciclette da sempre percorrono controsenso:si potrebbe realizzare una pista ciclabile???
Grazie per il servizio.

Suggerisco di far attraversare il centro pedonale (via VIII febbraio – Piazza Cavour) dalle biciclette, non sono dai pedoni, e in tutto questo tratto, con l’aggiunta di via Umberto e via Roma propongo una pista ciclabile ben definita da segnaletica orizzontale.
Infatti i pedoni sono in generale automobilisti che lasciano l’auto nelle zone limitrofe al centro e vengono a passeggiare nel centro. Se viceversa ci fosse un asse ciclistico nord-sud (Guizza-Stazione) ben delineato e il più possibile rettilineo, un numero molto più consistente di persone potrebbe essere incentivato a non usare l’auto per recarsi in centro o attraversarlo. Se viceversa c’è un percorso tortuoso (esempio la deviazione da via Roma a via Zabarella per procedere da sud a nord), i tempi di percorrenza si allungano molto e anche ciclisti più incalliti sono invogliati a prendere l’auto per evitare la “corsa ad ostacoli”.
Questo asse nord-sud della città non è stato progettato in origine per essere bloccato dai pedoni a passeggio, ma per far transitare dei mezzi. Nella zona pedonale attuale una volta passavano auto e mezzi pubblici in doppio senso. Ora non è possibile farci transitare almeno delle biciclette ed eventualmente altri piccoli mezzi a basso impatto ambientale?

Il cavalcavia di via Grassi sulla ferrovia è un punto estremamente pericoloso ed obbliga ad attraversare più volte le corsie delle auto: quasi una presa in giro!
Attendo invece il ponte ciclopedonale su via Venezia, molto utile purchè non termini all’interno del parco, chiuso dopo le 17.
Via Tommaseo, già citata da altri, richiede una pista ciclabile ed un marciapiede degno di qusto nome.
Infine ritengo che i lungargini in ghiaia siano utili per correre a piedi o una pedalatina domenicale ma non certo come vie ciclabili (provate fatica di pedalare sulla ghiaia o l’effetto della fanghiglia biancastra dello stabilizzato durante o dopo la pioggia, nonchè quanto tempo passa prima di forare…)

1)Credo che sicuramente un punto critico sia il cavalcaferrovia di via Grassi…non spreco altre parole visto che altri ne hanno parlato ma lì ci vorrebbe una soluzione radicale (tipo il ponte ciclabile di Mestre a San Giuliano)…
2)Poi penso a PAdova Est (se ne parla in apposito topic) dove però bastano pochissimi interventi…
3)Via S.Eufemia fa schifo e il ciottolato non aiuta(non si potrebbe tenerlo ma affogarlo un po’ di più nel cemento per il tratto ciclabile cosicchè le bici non debbano sopportare i sobbalzi per intero?).Andrebbe comunque meglio segnalato.
4)Via D’avanzo. Venendo da San Lorenzo la ciclabile è ottima, ma dopo via Mendelsshon(?) prima dell’In’s finisce nel nulla su marciapiede e poi sfocia in strada…Forse si desidera che i ciclisti girino dentro per via liberi per poi congiungersi a via Menabuoi per andare alla stazione?? Beh, intanto andrebbe segnalato con CHIARE frecce disegnate sull’asfalto, e poi mi sembra un po’ troppo lungo come percorso…
5)Zona viale codalunga via aspetti stazione!!! Qui è un gran casino, soprattutto grazie ai lavori davanti all’hotel monaco che non permettono per le bici di raggiungere la rampa ciclabile che parte di fronte al Mac Donalds (anche se comunque pochi ciclisti lo farebbero, visto che lì rischiavano-a strada aperta- e ancora oggi rischiano tutti la vita ma vogliono andare dritti, da veri furbastri…per non dire di peggio). qui propongo segnalazioni CHIARE per far passare le bici in via Cairoli e poi su per la rampa apposita…con vigili che multano chi va per il cavalcavia…altrimenti costruire subito pista sul cavalcavia che si ricolleghi alla rampa che arriva dalla stazione con apposito semaforo sempre verde per ciclist che diventa rosso solo all’appropinquarsi del tram o di mezzi (taxi) che lo facciano diventare verde con l’uso di appositi sensori sotto asfalto…

Ponte 4 Martiri

vi segnalo l’attraversamento del Ponte 4 Martiri tra il rione di Madonna Pellegrina e il Rione del Crocifisso nel quartiere 4.

ci vorrebbe un attraversamento ciclabile, della buona segnaletica e soprattutto una soluzione per il ponte che è impercorribile.
La soluzione potrebbe essere appoggiare e/o agganciare al ponte in ferro una passerella da ambo i lati. i pedono percorrerebbero l’attuale passaggio pedonale (tra l’altro anche molto scivolosa) e le bici attraverserebbero in sicurezza

Vorrei segnalare come punto critico sia per i pedoni che per le bici il passaggio pedonale situato a Sarmeola (strada principale) di fronte all’Opera della Divina Provvidenza. Si tratta di un passaggio pedonale che è molto utilizzato anche dalle biciclette e che, a mio parere, dovrebbe essere dotato di un semaforo a chiamata, al fine di agevolare e di permettere l’attraversamento in sicurezza. Si tenga presente che in quel tratto le auto corrono a velocità sostenuta ed in doppia corsia per senso di marcia e che non esiste neppure un’isola al centro strada nè un dosso di rallentamento. saluti
Michela

Nel Comune di Vigodarzere dove mi sono da poco instaurato ho avuto modo di notare che viaggiare in bici è molto pericoloso.
La situazione peggiora nei giorni di raccolta differenziata di carta cartone.
Non ci sono ancora dei punti raccolta prestabiliti, così il tutto finisce sopra i marciapiedi.
Se devo circolare in questi periodi devo fare continui zig zag fra il marciapiede PEDONALE e la strada con automobili che sfrecciano non rispettando i limiti specialmente in Via Roma subito dopo il sottopoasso ferroviario. Anche per la raccolta di umido, plastica e secco in molte zone non ci sono
gli addebiti contenitori più grandi e tutto viene lasciato alla rinfusa sui marciapiedi.

Segnalo che manca una connessione ciclabile tra l’area ciclo-pedonale di via Zabarella/Altinate e la zona settentrionale (stazione ferroviaria, via Tommaseo).
Suggerirei di istituire il doppio senso di circolazione per biciclette su via Cassan e via Porciglia in modo da ricongiungersi alle ciclopiste esistenti di via Vecchio Gasometro e via Trieste. In questo modo si completerebbe un percorso che dal centro consente di raggiungere agevolmente le stazioni (ferroviaria e corriere) e l’auspicabile futura ciclopista di via Tommaseo.

questa mattina, 10 febbraio, ho imboccato la pista ciclabile di Via Altinmate, dall’incrocio di Via S. Sofia….contemporaneamente ad un’auto che proveniva dal proprio senso di marcia ma sopra la pista ciclabile:
mi è andata bene…..
non mi sono fatta un graffio: sono solo stata ricoperta da insulti dalla sgradevole autista del mezzo.
che giornata fortunata!

dato che mi succede spesso di vedere auto che invadono la pista di Via Altinate e dato che in prossimità del semaforo i portici limitano la visibilità, non si potrebbe proteggere con dissuasori fissi il percorso ciclabile?

grazie! paolaf

…mi sto ancora chiedendo perche’ la pista ciclabile di via Gattamelata (dagli ospedali verso la Stanga) finisca…nel nulla! Una pista larga (anche se poco protetta) termina ad un incrocio e lascia da soli i pochi ciclisti a percorrere una via Ariosto fino alla Stanga con orde di automobilisti inferociti perche’ non possono sorpassare (due colonne costanti di auto).
Eppure la pista ci sarebbe gia’, con un piccolo costo di inghiaiatura del piccolo passaggio vicino agli alberi e senza progetti faraonici e costosi………

Ribadisco delle segnalazioni e ne aggiungo un paio:

– il cavalcavia di via grassi!!!!in entrambe le direzioni ci sono solo due striminziti marciapiedi(che tra l’altro iniziano con una rampa ripidissima, anche ad es. per una sedia a rotelle): se li fai in bici e arriva il pedone, per passare uno dei due deve buttarsi di sotto…abito ai piedi del cavalcavia e ogni volta che vado in direzione plebiscito è un’impresa.Dopo il cavalcavia c’è tutto lo spazio per fare una bella ciclabile fino alla rotonda della sainp, un piccolo tratto c’è già, ma è solo e abbandonato…
Inoltre se arrivi ad esempio da via Avanzo e devi entrare in via Manara, in teoria ti tocca andare fino alla rotonda e girare in via maroncelli, mentre ovviamente nessuno lo fa, e si attraversa in mezzo alle auto che sfrecciano. Ci vorrebbe un passaggio pedonale (secondo me con semaforo a chiamata) là, come pure un pezzo di ciclabile dall’hotel giovanni alla rotonda della chiesa di s.pio X, perchè se no o fai il marciapiede o il giro dell’oca per via maroncelli…

-via raggio di sole: SE quella è u a ciclabile, va asfaltata e segnalata!!! faccio spesso quella strada, e miu sono sempre rifiutata di passare di là, lascio che le macchine aspettino (tanto è pure pieno di rallentatori). Però c’è un altro problema: in direzione via beato pellegrino, se si percorre via raggio di sole sulla “ciclabile”, arrivati in fondo è molto pericoloso attraversare per andare dritti verso piazza mazzini…

– ad Altichiero c’è una discreta ciclabile, anche se avrei qualche lamentela…ma il problema serio é : anche questa finisce nel nulla (in direzione Limena), con un bel passaggio pedonale in curva; in realtà dopo un po’ di marciapiede stretto, torna uno sprazzo di ciclabile, dietro la siepe, ma per arrivarci devi andare comunque sul marciapiede, e poi anche quello finisce nel nulla!

– riguardo ai ciclisti che non usano le belle ciclabili di padova, vorrei segnalare quella di via sorio: l’ho fatta per anni, finchè mi sono stufata di dover aspettare le ore al passaggio pedonale ai piedi del cavalcavia, perchè là la ciclabile si sposta dall’altra parte. Ora quando passo di là resto sulla carreggiata. Gli automobilisti dovrebbero capire che chi va in bici ha spesso fretta quanto loro, NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE SOLO PERCHE’ SCEGLIAMO DI NON INQUINARE; gli automobilisti dovrebbero imparare a RISPETTARE LE STRISCE sempre e comunque, non è una sfida a chi si ferma per primo, è il codice della strada, sulle strisce abbiamo la precedenza (e non mi si venga a dire che dobbiamo per forza smontare dalla bici..vogliamo parlare di chi in auto non segnala la svolta con la freccia??!!!??).

-in via cernaia…ci stanno prendendo in giro? non dico altro…

Spero tanto che la voce di Legambiente possa essere ascoltata!

Lo scrivo qui perchè forse è il forum più attivo e visitato dei vari proposti: ci sarebbe una pista ciclabile lungo tutta via belzoni…ed è completamente inutilizzabile!!! ovviamente perchè gli automobilisti ci parcheggiano sopra (senza contare chi aspetta l’autobus, e quella non è colpa loro, è una logistica sbagliata). se ti azzardi e ti arrischi a metterti là in bici, rischi molto seriamente di restare intrappolato tra macchine e portici. Io dico che basterebbe mettere dei paletti, con buona pace di chi non sa parcheggiare negli spazi consentiti. E’ inutile continuare a fare delle ciclabili pitturando due strisce per terra, perchè non si garantisce un minimo di sicurezza. Certo è sempre un primo passo, ma credo si debba lottare anche in questo senso.

Un appunto sulle rastrelliere e i posti bici in generale: spero tanto che si stia prendendo in considerazione il fatto che le classiche rastrelliere di una volta non sono abbastanza sicure; non mi aspetto certo che vengano cambiate quelle esistenti, ma almeno le nuove devono essere fatte in modo da permettere di legare il lucchetto non alla ruota, ma al telaio!!!spesso non utilizzo le rastrelliere e cerco un palo (ovviamente stando ben attenta a non intralciare auto, pedoni e carrozzine), perchè ne ho viste troppe di ruote legate senza più una bici attaccata…

Percorro ogni mattina via belzoni e la pista ciclabile presenta ventun tombini al centro della pista e questi sono anche 21 buche, penso che costa poco rialzare i tombini e renderli pari al manto stradale.
grazie
mauro

(Non ho letto tutti i commenti precedenti, magari mi ripeterò)
Via San prosdocimo: pista sempre occupata da auto parcheggiate.
Via ludovico Ariosto: pericolosa per bici e pedoni, marciapiedi scarso, presente su un solo lato. Scarsi o assenti attraversamenti pedonali/ciclabili.

Via Sorio/ dei Colli: troppo frequenti passaggi da un lato all’altro

Via Rocco: la pista termina di fronte allo stadio Euganeo, prosegue al lato opposto senza attraversamento ciclabile o pedonale.

Via Roma: la zona del centro è ostica per la confusione tra pedoni e cicli; via Roma non prevede aree distinte per cicli e pedoni, rallentando pesantemente il traffico dei cicli e rendendo pericoloso il transito dei pedoni. I cicli si vedono quasi costretti ad usufruire di tale via, essendo tutte le altre vietate al traffico dei cicli, o a senso di marcia vietato. Nella zona Piazze, Riviere, Zabarella, Duomo, Ghetto è veramente difficile spostarsi in bici.

Proposte: una pista ciclabile in CORSO DEL POPOLO, VIA EUGANEA, VIA TRIESTE, VIA S.FRANCESCO, VIA VENEZIA (nel tratto stazione-stanga), CORSO MILANO (dove le auto sono pericolose), VIA BEATO PELLEGRINO (nel senso di marcia vietato alle auto)

Via San Prosdocimo, un pilota di SUV ha pure tentato di investirmi quando gli ho detto che era sulla ciclabile, non scherzo! Mi ha inseguito fino in via Sorio, ho commesso piu violazioni del codice stradale per sfuggirgli, di quante ne hanno fatte Sarsky & Hutch

Via S. Eufemia. Le insegne di pista ciclabile sul ciottolato sono quasi completamente cancellate, ma quel che più importa è che un’ambigua striscia gialla lascia il dubbio che si tratti di un parcheggio per residenti piuttosto che una pista. Di fatto viene usata come parcheggio.

via GIUSTINIANI – via FALLOPPIO – via MORGAGNI
sono percorse quotidianamente da molti ciclisti (destinazione ospedale e istituti universitari)
in condizioni di rischio tra le auto, che corrono abbastanza veloci, e i numerosi autobus (destinazione piazzale Boschetti)

particolarmente pericolose sono le zone nei pressi
delle fermate degli autobus e degli incroci (nelle ore di punta gli autoveicoli formano lunghe code e i ciclisti sono costretti a rimanere fermi in mezzo ai tubi di scappamento)

via belzoni. in corrispondenza del civico 80 (università di padova, liripac) ogni giorno vengono parcheggiate decine di biciclette sul marciapiede, e ovviamente alcune spariscono…
ci servono le rastrelliere! così potremo parcheggiarle negli appositi spazi e legarle in modo più sicuro.

Da porta savonarola e per tutto corso milano occorrerebbe una pista
ciclabile. macchine e motorini sono assai numerosi e veloci.
per le biciclette la cosa e’ difficile e si deve tener conto che a porta savonarola
finisce la pista ciclabile della statale da vicenza…dove vanno poi le bici ovviamente dirette in centro??
grazie!

Via VIGONOVESE, partiamo pure da Tombelle per arrivare al collegamento con il tratto che passa dietro i palazzoni della Stanga, al ponte dei Graissi, e troveremo di tutto: Tratti interrotti, auto e camion parcheggiati, protezioni divelte, vegetazione e terriccio e sassi, cartelli ad altezza testadiciclista, buche, insomma, il risultato è che i cliclisti poi si ritrovano spesso a circolare con pericolo nella sede stradale delle auto!

per recarmi al lvoro da Caselle di Selvazzano all’ospedale civile, da non molto uso la ciclabile di via Pelosa anzichè quella di via Chiesanuova. Mi chiedo perchè la pista, limitata al centro Brentelle, non sia stata fatta proseguire almeno fino al semaforo di via Cave. La carreggiata in quel tratto è molto pericolosa per bici e pedoni ed è molto frequentata a tutte le ore, scolari e studenti per la presenza di numerose scuole di vario grado, anziani, che vanno in passeggiata al centro e lavoratori da e per Padova. Credo che il Comune abbia speso una cifra per costruire il ponte sul Brentella, avrebbe potuto farlo meno sfarzoso ed impegnare i soldi per il completamento della ciclabile.
Grazie e un saluto
Carlo Tonello

in stazione i vigili continuano la rimozione delle bici parcheggiate fuori dagli spazi appositi, NON per violazione del codice stradale (che lo consente, e se violato prevede una sanzione di 38 euro), ma per un’ordinanza del sindaco (sanzione di 50 euro) che vieta di parcheggiare bici fuori dalle rastrelliere. il problema è che in stazione le rastrelliere sono assolutamente insufficienti. i vigili hanno segnalato più volte la cosa all’assessore competente, ma risposte (e rastrelliere in più) non se ne sono avute. così si deve pagare per il parcheggio custodito… se questa è politica di promozione della bici

Mi chiamo Clara Fabris e sono una cittadina di Padova residente in zona
Arcella. Mi faccio portavoce di numerosissimi altri cittadini che, come me,
usufruiscono delle piste ciclabili che recentemente sono state create o
migliorate nel nostro quartiere. Un’importante arteria delle vie ciclabili
unisce il quartiere Arcella, precisamente via Viotti, a Mortise (via
Bajardi) ed è altamente frequentata soprattutto da studenti visto la presenza, nei 2 quartieri, di due importanti scuole superiori (liceo Curiel ed Istituto Severi).
Tali piste ciclabili, all’altezza della ROTATORIA DI VIA DEL PLEBISCITO
vengono interrotte e l’attraversamento pedonale, che tra l’altro unisce le
piste ciclabili, non prevede alcuna forma di rallentamento delle auto.
Ogni giorno noi e soprattutto i nostri figli rischiamo la vita nell’attraversare tale rotatoria.
Da più di un anno ho cercato di sollecitare vari Uffici del Comune per la posa in opera di dossi che rendano l’attraversamento di questa trafficatissima strada meno pericoloso.
Ho chiesto anche ai Consigli di Quartiere interessati, n° 2 e n° 3, di appoggiare con forza questa richiesta. Le prime risposte che ho ricevuto nel dicembre 2007 sembravano incoraggianti, in realtà, nonostante le mie risollecitazioni, non hanno portato ad alcun provvedimento.
Mi auguro che il vostro Settore possa essere più autorevole rispetto alla semplice richiesta di un cittadino, affinchè venga data la giusta considerazione a questo problema. Molto spesso ho l’impressione che le Autorità preposte aspettino una tragedia (annunciata) prima di intervenire in certe situazioni.
Grazie per l’aiuto e Distinti saluti,
Clara Fabris

il tratto della pista di via Giustiniani, venendo dalla circonvallazione e procedendo verso il centro:
sulla destra, dove c’è la sosta dei taxi, c’è anche l’uscita delle automobili: spesso escono senza rendersi conto che stanno incrociando la nostra pista e più volte ho rischiato di essere, se non colpita (passandoci ogni giorno ne conosco il rischio) però disturbata!
potrebbe essere utile un GRANDE cartello che segnali la pista a chi sta uscendo con l’auto: bisogna aver presente che spesso è gente non “locale”, e magari preoccupata per problemi anche seri…quindi l’avviso deve essere molto chiaro!
grazie

Via Vicenza/Via Sorio.
Con questo intervento, volevo segnalare, come siano del tutto slegate tra loro le piste ciclabili di Via Vicenza e di Via Sorio.
Infatti quyeste due piste che servono alle persone che stanno nella parte ovest della città, giunte in prossimità delle mura, muoiono, come muore un fiume davanti al deserto.
Il risultato, è una difficile entrata in città per i volenterosi della bici.
Alla cosa credo che in parte si potrebbe sopperire, andando a ricavare una pista ciclabile, in promiscuità con i pedoni, nei tratti di Via Volturno e Via Milazzo, sul marciapiede che segue le mura, cosa che fisicamente ci può stare vista la larghezza della sede destinata ai pedoni.
Il vantaggio sarebbe quello di collegare queste due importanti piste ciclabili, e permettere ai ciclisti di andare a raccordarsi con la pista ciclabile che corre lungo via San Prosdocimo e porta in pratica dietro al Duomo, o al Liviano.

Via Belzoni

volevo segnalare l’estrema pericolosità, a mio giudizio, della Pista Ciclabile di Via Belzoni (in direzione Stanga).

Tale pericolosità è data dal fatto che la succitata Pista si trova incuneata fra la fila di automezzi parcheggiati negli appositi stalli a sinistra, e la Zona Pedonale costituita dai portici alla destra.

Questo comporta che:

• Gli automobilisti, o per la fretta di parcheggiare, o per scarsa abilità, o in buona fede per scarsa visibilità delle linee perimetrali degli stalli, non prestano molta attenzione a come parcheggiano, per cui spesso s’incontrano veicoli mal parcheggiati che di fatto occupano buona parte dello spazio della ciclabile, rendendo in alcuni casi difficile il transito;
• Una volta parcheggiato il veicolo, i passeggeri aprono la portiera senza prestare attenzione all’eventuale arrivo di biciclette, perché istintivamente e per abitudine non ci si aspetta che arrivi un veicolo (anche bicicletta) a destra.
• Sul lato sinistro vi sono i portici che presentano un fitto colonnato. Molto spesso ho notato che i pedoni attraversano la ciclabile senza nemmeno guardare se arriva una bici, perché considerano l’inizio della “strada” il punto dove vedono parcheggiate le auto e non la ciclabile. Questo, unitamente al sopra citato colonnato, risulta molto pericoloso, perchè le colonne non permettono di scorgere che arriva dai portici se non all’ultimo istante, quando è già troppo tardi.

In pratica il ciclista si trova ad attraversare un imbuto con un costante pericolo sia a destra che a sinistra. Io percorro tale via tutti i giorni, e sinceramente confesso che evito accuratamente la pista ciclabile, ritenendo infinitamente più sicura la strada (a sinistra delle auto parcheggiate).

Mi rendo conto che il problema pedonale è difficilmente risolvibile, ma almeno quello lato veicoli si potrebbe risolvere isolando nettamente il percorso ciclabile dalla sede stradale, come è stato fatto in maniera egregia in via Rismondo (con un piccolo muretto di cemento che risulta molto funzionale e anche a scarso impatto visivo).

Segnalo questo problema: percorrendo via S. Prosdocimo verso il ponte dei Tadi a tutte le ore, ma specialmente la sera, ci sono macchine parcheggiate sulla pista ciclabile: in quel punto, specie in prossimità del passaggio ciclabile si è costretti ad abbandonare la pista occupata selvaggiamente dalle auto per gettarsi in piena strada; il rischio qui è di essere travolti dalle auto che contemporaneamente hanno il verde sul ponte dei Tadi e che spesso marciano a velocità sostenuta in via S. Prosdocimo.

Via San Massimo è sempre un’impresa da percorrere, la strada è a senso unico, e la pista ciclabile in senso contrario è presenteper circa 10 metri e poi finisce, e facendo tutta la via si rischia sempre di venire investiti dalle auto che fanno fatica a vedere le biciclette in arrivo.

Via Belzoni inoltre è un punto molto critico, causa le macchine che parcheggiano nella pista e causa le persone che vanno sulla pista a piedi, oppure per tutti quelli in bici che ci vanno contromano!

Segnalo la situazione di via Bezzecca e di via Montà, nella prima strada hanno da non molto tracciato la pista ciclabile peccato che sia spesso occupata da automobili (gente che beve al bar) o da furgoni per lo scarico delle merci.
La situazione in via Montà è buona se non fosse per la zona vicina al passaggio a livello, infatti provenendo da via Bezzecca si supera il passaggio a livello e la pista scompare (a causa del cavalcavia che passa sopra la strada e che ne rimpicciolisce la carreggiata rendendo impossibile anche la presenza di un marciapiede) per ricomparire un po’ troppo dopo ma sul lato sinistro della strada, il problema è proprio l’attraversamento della strada da fare su delle strisce pedonali poco visibili e a mio parere molto insicure.

buongiorno
Ogni sera passo per via san prosdocimi e immancabilmente difronte all’ordine dei medici è parcheggiata una o più auto dei medici consiglierei di inserire dei coni fissati all’asfalto in modo da proteggere la pista.

mauro

vi sono alcuni punti su via vigonovese dove frequentemente si trovano auto e furgoni parcheggiatisulla pista ciclabile impedendo la circolazione.
ad es. nei pressi dell’intersezione con la tangenziale est, lato sud in corrispondenza della sede di un corriere-spedizioniere (furgoni in fase di carico e scarico) e presso il centro di camin (presenza di auto di fronte a pizzeria per asporto)
NB :
ad ogni mia osservazione ai proprietari dei veicoli, mi viene risposto che ho ragione e che la prossima volta saranno più attenti…sarà perchè ho la faccia cattiva o forse stanno iniziando a capire ?

Via Tiziano Aspetti e via Reni sono senza piste ciclabili nonostante sia l’asse distributivo del quartiere.E’ mai possibile? Quanti incidenti dovremo subire su quel budello dove passano auto, moto e cicli? E gli attraversamenti pedonali e le piazzole del tram che sono sprovviste di passaggio protetto con semaforo, distante tante volte poche decine di metri ma staccato?
Cavalcavia Grassi è senza pista ciclabile e collega l’Arcella con importanti servizi (zona artigianale, commerciale, uffici, Catasto, Uff. Provincia.

segnalo la situazione in corso milano: lo faccio ogni giorno. Gli autobus possono affiancare il ciclista per poi fermarsi alla fermata subito dopo senza averlo completamente superato. Mi e’ successo piu’ di una volta di trovarmi chiusa dalla fiancata e dalle porte che si stavano aprendo. Alle mie rimosytanze l’autista ha spegato che non puo’ aspettare tutti i ciclisti! Ma le macchine in seconda fila ci sono! E’ ora di fare una pista in corso milano!

In via Belzoni c’è una splendida pista ciclabile di nuova costruzione… peccato che non sia usata da nessuno, era molto più utile prima come parcheggi… Le bici passano sulla strada o sotto al portico pedonale!

@ zio
Beh, a parte che non è vero che non la usa nessuno, comunque c’è da dire che:
– non sono stati tolti parcheggio, ma spostati verso il centro strada visto che la carreggiata era larga
– quasi sempre gli automibilisti distratti o menefrghisti, parcheggiano sulla ciclabile, costrigendo i ciclisti a zig zag fra portico e strada, una cosa davvero poco agevole

Da via Raggio di Sole a Via Citolo da Perugia manca un attraversamento dedicato alle bici. In Via Citolo da Perugia MANCA la pista ciclabile, la strada è stretta e pericolosa perchè le auto sfrecciano veloci.

In centro storico, dalle Poste, lato libreria zannoni, verso la Chiesa degli Eremitani e Via Zabarella, si deve attraversare usando le aree pedonali. Manca il collegamento ciclabile in quanto la riviera dei Ponti Romani è interdetta al traffico ciclabile.

Un punto criticissimo che mi pare non appaia nei commenti che ho letto: cavalvavia Borgomagno. Dovendolo percorrere verso nord, come molti altri ciclisti provenienti da p.le Mazzini, imbocco la carreggiata e sulla sommità, attraversati i binari proseguo senza poter accedere alla pista che mi scorre sulla destra. Nel punto di attraversamento della rampa proveniente dal p.le Stazione dovrebbe esserci un varco per i ciclisti. Solo chi non l’ha mai percorso può proporre di deviare verso il p.le Stazione, sia per l’allungamento del percorso che, soprattutto, per la ripidità di quella salita, e non ne vedo uno che sia uno deviare a destra del cavalcavia.
Peraltro dovrebbero comunque attraversare i binari per accedere alla rampa, per cui non vedo la differenza in termini di sicurezza, tantopiù che per
quella salita ormai non passano più automobili e di lì, oltre al tram, si immettono sul cavalcavia praticamente solo rari pullman.
La carreggiata del cavalcavia è regolarmente percorsa da ciclisti – compresa la sottoscritta – in tutti e due i sensi di marcia (anche quelli che dall’Arcella vanno verso p.le Mazzini non hanno una pista ciclabile decente, ma solo un camminamento pedonale stretto e dissestato).

VIA BEZZECCA-VIA MONTA’
Via Bezzecca ora ha due piste per i due sensi di marcia. Venendo da Via Montà in direzione Via Bezzecca, la pista prosegue con continuità (fatto salvo il passaggio della ferrovia). Quando si percorre da via Bezzecca in direzione Via Montà, la pista sul lato destro scompare e l’attraversamento per arrivare al marciapiedi sul lato sinistro è pericoloso e dissestato.

all’angolo tra via Chiesanuova e via Sette martiri serve uno specchio per evitare che bici e pedoni si scontrino nel marciapiede motlo stretto (ps: il palo c’è già.. basta lo specchio)
Gianna

segnalo la criticità della pista ciclabile di via forcellini in particolare per il tratto posto di fronte alla Pasticceria Estense. Le autovetture parcheggiate di fronte alle vetrine della pasticceria (che secondo quanto capisco dovrebbero accedere per brevi fermate solo da Via Rossato e non dalla pista ciclabile stessa) quando escono dal parcheggio non sono in grado di vedere i ciclisti che transitano a causa della veranda di recente costruzione in quanto le auto possono scorgere chi è sulla pista ciclabile solo dopo aver completamente invaso la pista ciclabile e a quel punto essere investiti è la regola.
Inutile protestare neppure con l’investitore!!!

Nella zona industriale le corse degli autobus sono poche per cui a volte ho raggiunto il luogo di lavoro in bici Devo dire che questo è stato anche un piacere.Comunque vi lascio pensare alla pèricolosità della strada. La pista ciclabile è presente solo in via Vigonovese e poi il nulla. Si parla di spostamenti verso i luoghi di lavoro con la dueruote ma bisogna avere la possibilità di farlo…in quei luoghi sono spesso persone straniere ad essere le più impavide, forse perchè non si possono permettere un’auto.

la pista ciclabile in piazza duomo, è meglio sopprimerla ogni giorno ci sono parcheggiate le auto di enne categorie commerciali. si farebbe prima adibirla a scarico merci e scarico bambini della scula carraresi.

mauro

pista ciclabile via belzoni periclosssima
bisogna invertire il parcheggio con la pista in modo da evitare di avere pedoni distratti che si bttano sulla pista ed evitare le auto parcheggiate sulla stessa.

mauro

pista ciclabile di via longhin lato padova uno le auto sono sempre parcheggiate sulla pista si fa prima ad invertire le due realtà
visto che così non è molto funzionale.

mauro